...ci siamo messi a riflettere sulla composizione "La sigaretta"
TESTO DEFINITIVO:
Quel giovedì Gabriel era così
tanto agitato che in continuazione chiedeva di andare al bagno, ovvero di
andare a fare una passeggiata fuori dalla classe. Infatti, proprio perché si
era lasciato con Giorgia, sentiva la necessità di fumare una sigaretta dietro
l’altra e provare a calmarsi. Niente, dopo un paio di uscite, ancora stava lì,
agitato più di prima. Probabilmente, come ci ha raccontato oggi al telefono,
lui ha iniziato a fumare all’età di dieci anni per imitare i suoi amici più
grandi:
-
Ragà, fumamo?
-
Ma sì va.
Anche Ayoub, studente del VB
IPSEOA Montalto di Castro, è venuto a confessare in classe che si può iniziare
a fumare in compagnia, per rimorchiare. A lui è successo così: una sera in
discoteca, per non starsene lì inchiodato sul divanetto tutto solo, frastornato
dalla musica alta, ha preso coraggio e ha chiesto la sua prima sigaretta ad un
amico. Non sapeva neanche accenderla, si è fatto aiutare. Ha fatto il suo primo
tiro e poco dopo un altro, più forte di prima, di lì a poco si è avvicinato ad
una ragazza che non conosceva e a provato a parlarle. Si sono conosciuti. Il
mozzicone di sigaretta gli è caduto per terra senza neanche sapere come.
Ma
dunque, che cosa ha di bello e di buono una sigaretta? Chi l’ha inventata ha
voluto un colore sicuro, il bianco, invitante perché dà l’idea di pulito. Il
filtro, di un colore neutro perché, ovvio, va in bocca a tanti. Il pacchetto è molto
colorato, ma spessissimo è tanto brutto da non potersi guardare, dà fastidio
per le immagini che ci sono, sono vere e molto crude, io lo giro: lo Stato ha
obbligato le multinazionali a stamparci sopra le foto delle malattie che
provoca il fumo delle sigarette. Puoi evitarlo lasciando il pacchetto nella
tasca del giubbotto o dei jeans e, ripensando all’aspetto invitante, ho letto
su internet che ogni sigaretta contiene:
“acido stearico che in pratica è cera; nicotina, un liquido incolore
con azione eccitante sul sistema nervoso; ammoniaca; arsenico; metano e butano che
sono dei gas combustibili, cioè prendono fuoco; cadmio, mi sono informato è
quello delle pile; infine, abbiamo la vernice, sì, sì, come quella delle
carrozzerie delle moto o delle macchine e, per fortuna c’è rimasto un po’ di
spazio libero, l’elemento principale, cioè una buona percentuale di tabacco”.
Tutta questa roba è tenuta
insieme dalla cartina, almeno questa è carta, s’infiamma e basta, infatti
facilita la combustione. Brucia che ti ribrucia, sempre cenere si respira e
quindi, per non farsi mancare niente, hanno pensato di metterci un bel filtro giallo
chiaro di cellulosa che quando hai fumato tutta la siga puzza da morire, ma
intanto ti evita che si attacchino ai tuoi polmoni tutte ste cose elencate
sopra ostruendo le vene, le arterie e affaticando il nostro amico cuore.
Chi
fuma ha detto che facendo qualche tirata “già si sente più sollevato, disteso”;
tante volte fuma “quando ci si sente soli, per abitudine”, “quando il tempo
sembra non passare mai”, si fuma anche “per rabbia” oppure “quando vedi gli
altri che fumano”. E pensare che è proprio questo tipo di rilassamento indotto
nel corpo che invoglia a provarlo di nuovo, e ancora, ancora, portando
facilmente alla dipendenza. A questo punto quasi quasi si capisce meglio perché
continuo ad avere voglia di accenderne un’altra, che smania! Il piacere deve
essere rinnovabile altrimenti chi ne fa uso diventa irascibile e allora che fa?
Rifuma.
C’è
scritto sul pacchetto che non può essere venduto a chi è minore dei diciotto
anni, però, sentendo i più grandi, anche se è illegale, si trova molto
facilmente quell’amico barista che te le dà senza nessun controllo. I ragazzi
del terzo ci hanno detto che se vai alle macchinette self-service vicino alla Tabaccheria puoi prendere tutti i
pacchetti che vuoi con la carta d’identità di mamma o di nonna.
In
conclusione non capisco come fare a smettere una volta presa l’abitudine e dire
di farlo è un’altra abitudine. Le malattie che provoca sono spaventose: il
cancro, la tosse cronica, l’aneurisma, l’ulcera e la gastrite, qualcuno dice
anche l’infertilità; be’ sarà da vedere, intanto m’è presa voglia di un’altra
sigaretta, che male può farmi?
-
Ragà,
fumamo?
-
No, io
vojo smétte.
Classe 1B IPSEAO “A.Farnese”
Montalto di Castro (VT) – aprile 2018
Amor Sinda
Angelini Paolo
Carrocci Davide
Ciarimboli Jacopo
Ciornei Bogdan Gabriel
De Luca Stefano
Di Fabio Lorenzo
Febei Emanuele
Marianello Lorenzo
Mariani Dennis
Mattei Luana
Ottavianelli Tiziano Maria
Santori Azzurra
BRUTTACOPIA:
Il testo è solo la prima stesura collettiva