giovedì 22 febbraio 2018

calmante, euforizzante... droga leggera?!
...ci siamo messi a riflettere sulla composizione "La sigaretta"


TESTO DEFINITIVO:

Quel giovedì Gabriel era così tanto agitato che in continuazione chiedeva di andare al bagno, ovvero di andare a fare una passeggiata fuori dalla classe. Infatti, proprio perché si era lasciato con Giorgia, sentiva la necessità di fumare una sigaretta dietro l’altra e provare a calmarsi. Niente, dopo un paio di uscite, ancora stava lì, agitato più di prima. Probabilmente, come ci ha raccontato oggi al telefono, lui ha iniziato a fumare all’età di dieci anni per imitare i suoi amici più grandi:
-       Ragà, fumamo?
-      Ma sì va.
Anche Ayoub, studente del VB IPSEOA Montalto di Castro, è venuto a confessare in classe che si può iniziare a fumare in compagnia, per rimorchiare. A lui è successo così: una sera in discoteca, per non starsene lì inchiodato sul divanetto tutto solo, frastornato dalla musica alta, ha preso coraggio e ha chiesto la sua prima sigaretta ad un amico. Non sapeva neanche accenderla, si è fatto aiutare. Ha fatto il suo primo tiro e poco dopo un altro, più forte di prima, di lì a poco si è avvicinato ad una ragazza che non conosceva e a provato a parlarle. Si sono conosciuti. Il mozzicone di sigaretta gli è caduto per terra senza neanche sapere come.
            Ma dunque, che cosa ha di bello e di buono una sigaretta? Chi l’ha inventata ha voluto un colore sicuro, il bianco, invitante perché dà l’idea di pulito. Il filtro, di un colore neutro perché, ovvio, va in bocca a tanti. Il pacchetto è molto colorato, ma spessissimo è tanto brutto da non potersi guardare, dà fastidio per le immagini che ci sono, sono vere e molto crude, io lo giro: lo Stato ha obbligato le multinazionali a stamparci sopra le foto delle malattie che provoca il fumo delle sigarette. Puoi evitarlo lasciando il pacchetto nella tasca del giubbotto o dei jeans e, ripensando all’aspetto invitante, ho letto su internet che ogni sigaretta contiene:
“acido stearico che in pratica è cera; nicotina, un liquido incolore con azione eccitante sul sistema nervoso; ammoniaca; arsenico; metano e butano che sono dei gas combustibili, cioè prendono fuoco; cadmio, mi sono informato è quello delle pile; infine, abbiamo la vernice, sì, sì, come quella delle carrozzerie delle moto o delle macchine e, per fortuna c’è rimasto un po’ di spazio libero, l’elemento principale, cioè una buona percentuale di tabacco”.
Tutta questa roba è tenuta insieme dalla cartina, almeno questa è carta, s’infiamma e basta, infatti facilita la combustione. Brucia che ti ribrucia, sempre cenere si respira e quindi, per non farsi mancare niente, hanno pensato di metterci un bel filtro giallo chiaro di cellulosa che quando hai fumato tutta la siga puzza da morire, ma intanto ti evita che si attacchino ai tuoi polmoni tutte ste cose elencate sopra ostruendo le vene, le arterie e affaticando il nostro amico cuore.
            Chi fuma ha detto che facendo qualche tirata “già si sente più sollevato, disteso”; tante volte fuma “quando ci si sente soli, per abitudine”, “quando il tempo sembra non passare mai”, si fuma anche “per rabbia” oppure “quando vedi gli altri che fumano”. E pensare che è proprio questo tipo di rilassamento indotto nel corpo che invoglia a provarlo di nuovo, e ancora, ancora, portando facilmente alla dipendenza. A questo punto quasi quasi si capisce meglio perché continuo ad avere voglia di accenderne un’altra, che smania! Il piacere deve essere rinnovabile altrimenti chi ne fa uso diventa irascibile e allora che fa? Rifuma.
            C’è scritto sul pacchetto che non può essere venduto a chi è minore dei diciotto anni, però, sentendo i più grandi, anche se è illegale, si trova molto facilmente quell’amico barista che te le dà senza nessun controllo. I ragazzi del terzo ci hanno detto che se vai alle macchinette self-service vicino alla Tabaccheria puoi prendere tutti i pacchetti che vuoi con la carta d’identità di mamma o di nonna.
            In conclusione non capisco come fare a smettere una volta presa l’abitudine e dire di farlo è un’altra abitudine. Le malattie che provoca sono spaventose: il cancro, la tosse cronica, l’aneurisma, l’ulcera e la gastrite, qualcuno dice anche l’infertilità; be’ sarà da vedere, intanto m’è presa voglia di un’altra sigaretta, che male può farmi?
-      Ragà, fumamo?
-      No, io vojo smétte.


Classe 1B IPSEAO “A.Farnese” Montalto di Castro (VT) – aprile 2018
Amor Sinda
Angelini Paolo
Carrocci Davide
Ciarimboli Jacopo
Ciornei Bogdan Gabriel
De Luca Stefano
Di Fabio Lorenzo
Febei Emanuele
Marianello Lorenzo
Mariani Dennis
Mattei Luana
Ottavianelli Tiziano Maria
Santori Azzurra


GRIGLIA:



BRUTTACOPIA:
 Il testo è solo la prima stesura collettiva